giovedì 25 Febbraio 2021

Superbonus 110%: come funziona e chi può accedervi

Breve guida per capire meglio le agevolazioni fiscali per l’efficienza energetica degli edifici

Il bonus 110% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici (cosiddetto superbonus) è un’iniziativa che interessa a molti, ma al contempo fa sorgere numerosi dubbi in chi desidera ristrutturare la casa o il condominio approfittando delle detrazioni fiscali previste. Di seguito riportiamo una serie di domande e risposte sul bonus 110% con l’obiettivo di definire meglio il perimetro di riferimento di questo provvedimento e cercare di fare chiarezza su alcuni dubbi.

 

In che modo si può migliorare di due classi energetiche un edificio, come richiesto per il bonus 110%?

Il miglioramento di due classi energetiche o più è uno dei requisiti fondamentali per accedere al bonus 110% per le ristrutturazioni edilizie. Ma come si fa a conoscere la classe energetica di un edificio e come calcolare gli interventi necessari per fare il salto di due classi? Innanzitutto bisogna sapere che le classi energetiche degli edifici vanno da G (valore più basso) fino ad A, che a sua volta ha ulteriori livelli crescenti (A1, A2, A3 e A4, che rappresenta il più alto valore energetico possibile). Il calcolo della classe energetica di un edificio deve essere effettuato da appositi professionisti termotecnici, i quali sono anche le figure deputate al rilascio dell’APE (Attestato di Prestazione Energetica) che certifica l’avvenuto miglioramento di classe energetica.

Gli interventi per recuperare classi energetiche e usufruire del bonus 110% possono essere la realizzazione del cappotto termico, l’installazione di un impianto fotovoltaico, la sostituzione della vecchia caldaia con una pompa di calore o un impianto solare termico per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria, la sostituzione degli infissi e in generale tutti quelli che migliorano le prestazioni energetiche di un edificio.

Posso rifare il tetto della casa e usufruire del bonus?

Il rifacimento tetto con la detrazione 110% è uno degli interventi ammessi e sono molti coloro che sfruttano le agevolazioni fiscali in vigore per sostituire il vecchio tetto con uno nuovo, più moderno, isolante ed efficiente dal punto di vista energetico. Anche nel caso del rifacimento tetto rimane l’obbligo del miglioramento di due classi energetiche dell’edificio, pertanto questo intervento deve garantire – congiuntamente ad altri o meno – il salto di classe energetica richiesto.

La posa di una nuova copertura rientra tra gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici e, in particolare, la realizzazione di un nuovo tetto in legno consente di migliorare le prestazioni energetiche dell’involucro grazie alla capacità isolante del legno e a specifiche accortezze progettuali: per accedere al superbonus 110% con il rifacimento tetto è necessario coordinare questo intervento con le altre operazioni di efficientamento dell’edifico, in alternativa ci si può “accontentare” dell’ecobonus con incentivi fino al 65% per i privati.

 

È più conveniente cedere il credito o ricevere uno sconto in fattura?
Esistono diverse modalità per accedere al bonus 110%: oltre alla detrazione in dichiarazione dei redditi in cinque anni (utilizzo diretto), che consiste nel pagare subito l’intera somma dell’investimento per poi rientrarvi nel giro di 5 anni, ci sono lo sconto in fattura e la cessione del credito.

Con lo sconto in fattura chi effettua i lavori di riqualificazione energetica di un edificio usufruisce del bonus accordandosi con l’impresa che realizza tali lavori, la quale riconosce al proprio cliente uno sconto totale o parziale recuperando poi sotto forma di credito d’imposta: ciò significa che, in base all’accordo con l’impresa, è possibile non pagare una parte o la totalità degli interventi eseguiti.

La cessione del credito d’imposta consiste invece nel cedere il credito spettante in base alla detrazione del 110% a soggetti terzi: banche e istituti di credito, la stessa impresa esecutrice dei lavori, intermediari finanziari. Tali soggetti, accordandosi con il loro cliente, si accollano il credito d’imposta maturato anticipando di fatto i pagamenti dei lavori e consentendo di effettuare la ristrutturazione della casa senza sborsare un euro.

Se conviene di più lo sconto in fattura o la cessione di credito per il bonus 110%, pertanto, dipende dagli accordi raggiunti con i partner da parte del singolo contribuente.

 

Si può usufruire del superbonus per le seconde case? E per che tipo di lavori?

Il superbonus 110% per i condomini si applica a interventi di efficientamento energetico eseguiti su tutte le parti comuni condominiali, come l’isolamento del condominio mediante cappotto o sostituzione dei vecchi impianti di climatizzazione condominiali per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria.

Se in un condominio viene eseguito almeno uno di questi interventi trainanti sulle parti comuni (v. oltre per la definizione di intervento trainante), i singoli condòmini ottengono il diritto ad eseguire gli interventi previsti dal bonus 110% sulla singola unità immobiliare, cioè l’appartamento all’interno del condominio: per esempio, l’installazione di un impianto fotovoltaico, la sostituzione degli infissi del singolo appartamento, il cambio di generatore di calore dell’impianto autonomo.

 

Qual è la differenza tra interventi trainanti e interventi trainati?
La normativa relativa al bonus 110% distingue fra interventi trainanti e trainati. Gli interventi trainanti sono i principali lavori di riqualificazione energetica degli edifici che accedono direttamente alla detrazione fiscale prevista, come l’isolamento termico delle superfici con incidenza superiore al 25% (cappotto termico), la coibentazione del tetto, la sostituzione di impianti di riscaldamento su parti comuni o su edifici unifamiliari indipendenti.

Gli interventi trainati sono invece lavori aggiuntivi che devono essere eseguiti insieme ad almeno un intervento trainante per poter usufruire delle agevolazioni: per esempio, l’installazione di impianti fotovoltaici, l’eliminazione di barriere architettoniche, il cambio infissi, l’installazione di ricariche per veicoli elettrici. È necessario dimostrare che gli interventi trainati sono stati eseguiti in un lasso di tempo compreso tra l’inizio e la fine dei lavori del lavoro trainante.

 

Cosa succede in caso di multiproprietà, o se l’immobile è intestato a una persona diversa da chi sostiene le spese?

I proprietari di un appartamento in multiproprietà acquisiscono il diritto di usufruire di tale unità abitativa e una quota dell’appartamento in questione all’interno del complesso immobiliare in cui si trova: le parti comuni del complesso vengono gestite sulla base del regolamento stipulato in fase di contratto.

Possono usufruire del superbonus 110% anche persone diverse dal proprietario dell’immobile: un inquilino in affitto (con contratto regolare e previa approvazione del proprietario), un usufruttuario, chi abita un immobile in base a un contratto di comodato d’uso.

Sei interessato a effettuare interventi di ristrutturazione o riqualificazione energetica sfruttando il bonus 110%?

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